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Campo Calabro, l’allarme di Confindustria RC: mancano servizi essenziali, impensabile fare impresa così

Reggio Calabria, 27 novembre 2017 – Le problematiche dell’area industriale di Campo Calabro, nella zona nord di Reggio Calabria, sono state al centro di una riunione con le aziende del territorio promossa da Confindustria Reggio Calabria.

L’incontro che è stato ospitato nella sede dello stabilimento della Caffè Mauro ha visto la partecipazione della delegazione dell’associazione di via del Torrione (composta dal presidente, Giuseppe Nucera, dal direttore Francesca Cozzupoli e dalla referente sportello Internazionalizzazione, Mariella Costantino), di Michele Rizzo, direttore generale Mauro Caffè e dei rappresentanti del Corap, il Consorzio regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive che ha accorpato i Consorzi Asi provinciali, Pasquale Filella e Aldo Fuduli. Presenti al tavolo, inoltre, i rappresentanti delle aziende Domenico Tramontana (Eurocar di Tramontana), Santo Forti (Attinà&Forti), Davide Pitarresi (Agrisolar Energy), Silvio Barillà Iero (Co.Di.M.), Santo Frascati (Progetto 5), Domenico Nava (Citrus suices) e Natale Marrara (Hidro Ecologic Line).

L’iniziativa si inserisce nel quadro di un’azione a tutto campo che Confindustria sta portando avanti per il rilancio dei distretti industriali della provincia reggina. Campo Calabro è uno di questi e riveste un’importanza strategica per l’economia della Città metropolitana di Reggio. “Ma quanto ci segnalano le aziende che operano in quest’area – ha spiegato in apertura il presidente Nucera – è estremamente allarmante, poiché qui mancano i servizi base come la banda larga, si verificano guasti continui alle reti elettriche e idriche, il sistema fognario appare inadeguato e si registra l’assenza totale di sicurezza, manutenzione e decoro pubblico. Davvero impensabile poter fare impresa, attrarre investimenti e creare sviluppo in queste condizioni. Per questo – ha spiegato Nucera – abbiamo voluto coinvolgere il Corap in questa vicenda e nei prossimi step che faremo lungo tutto il territorio, perché crediamo serva da subito un’inversione di rotta anche in relazione alla nuova fase rigenerativa che ha investito le politiche in materia di sviluppo e valorizzazione delle aree produttive ed industriali con la nascita del nuovo Ente regionale”.

Le aziende presenti all’incontro hanno ribadito, inoltre, la necessità di stabilire una costante e proficua comunicazione con il Corap in relazione diverse problematiche che interessano l’area industriale di Campo Calabro. Le imprese e gli operatori commerciali, in particolare, hanno segnalato a più riprese l’emergenza sicurezza, specie il pericolo roghi nei mesi estivi a quali spesso gli stessi imprenditori pongono rimedio. Analogo discorso per la manutenzione delle strade e il decoro urbano della cui cura e gestione si fanno puntualmente carico le aziende. A tenere banco, poi, nel corso dell’incontro, la gravi carenze e i ritardi sul fronte infrastrutturale. A Campo Calabro, infatti, mancano le connessioni di ultima generazione e spesso basta un semplice temporale per mandare in tilt la rete elettrica e l’approvvigionamento dell’acqua. Un punto, quest’ultimo, su cui le imprese hanno rivolto al Corap l’appello a interfacciarsi maggiormente con i fornitori di servizi. Un accento particolare è stato posto, inoltre, sulla necessità di attribuire un’identità forte e riconoscibile all’intera area industriale mediante la creazione di un logo, una comunicazione comune per tutte le aziende, una segnaletica chiara e un totem di benvenuto.

“Il Corap – hanno evidenziato Filella e Fuduli – non gestisce fondi pubblici e deve fare i conti con le tempistiche e le dinamiche di governance della Regione che ne detiene la maggioranza. Abbiamo definito un quadro di azioni, con progetti esecutivi, nell’ambito del Pon legalità sulla videosorveglianza, avviato sinergie con le Asi di altre regioni e intendiamo puntare anche sui parchi d’impresa che in molte regioni europee, come in Polonia, hanno dato risultati molto positivi”.

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