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Impresa e società, quando a far rete sono i corpi intermedi della società civile

Vibo Valentia, 28 aprile 2017 – Nessun assente all’appuntamento con le responsabilità dell’essere imprenditori. Ci muoviamo in un contesto difficile, ma diamo e daremo retta solo alla nostra volontà di affermare l’assoluta libertà di fare impresa.

Questa è la risposta che coralmente i componenti il Consiglio Direttivo Straordinario convocato “eccezionalmente in esterna” presso il Rocca Nettuno Hotel hanno dichiarato per dare seguito ad una convocazione che ha sposato la determinata volontà dei vertici di Confindustria Vibo Valentia di sancire, ancora una volta, il principio che nessuno debba sentirsi solo nella lotta ai tentativi di prevaricazione messi in atto dalla malavita.

Non importa se si verificheranno ancora altri atti tesi ad intimidirci, sapremo affrontarli e sapremo che saremo ancora più forti perché saremo insieme ai colleghi di Confindustria che oggi sono qui, insieme metteremo in campo in maniera ancora più decisa ed efficace la rete della solidarietà e della condivisione.

Ne sono convinti i Consiglieri e ne è convinto lo stesso Giovanni Imparato, Amministratore del Rocca Nettuno Hotel, destinatario da tempo delle attenzioni della criminalità, culminate con il recente attentato perpetrato ai danni dell’auto, totalmente distrutta, di una stretta collaboratrice della rinomata struttura turistica, non ha dubbi. Esiste solo una strada, senza scorciatoie, quella della caparbia volontà di andare oltre e di confidare sulla preziosa azione delle forze dell’ordine e della giustizia.

Un convincimento che cresce sempre più, alla luce del cordone di sicurezza sociale che si è generato intorno all’Amministratore dell’hotel che ospita ogni stagione migliaia di turisti, specie di provenienza tedesca.

La notizia della riunione straordinaria del Consiglio Direttivo di Confindustria a Tropea ha messo in moto le coscienze e molti concittadini, imprenditori, amministratori, rappresentanti di associazioni, politici hanno voluto testimoniare la loro vicinanza chiedendo di partecipare ai lavori di una riunione che per sua norma, si svolge in formula privata.

Una testimonianza di risveglio delle coscienze che lascia ben sperare, che infonde fiducia e linfa vitale, che rompe gli schemi della rassegnazione e dimostra che di calabresi onesti che vogliono scommettere in un futuro dignitoso nella loro terra, ne sono piene le nostre città.

Crediamo che la strada che dobbiamo percorrere insieme, per affrancarci definitivamente da questa subcultura mafiosa e primitiva, che impedisce e condiziona lo sviluppo della nostra terra, sia da oggi diventata un passo più corta.

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