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Novità per le agevolazioni Resto al Sud

La Manovra 2021 ha portato a 55 anni il limite di età per accedere a Resto al Sud, così il regime di aiuto a sostegno dell’autoimprenditorialità si è allargato ulteriormente, fino a un’età massima di 55 anni.

Dal 1° gennaio la misura “Resto al Sud” sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria). L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni.

Con l’innalzamento del limite di età da 45 a 55 anni, Resto al Sud va oltre la vocazione originaria di strumento a supporto dell’autoimprenditorialità giovanile; infatti, le lavoratrici e i lavoratori in difficoltà potranno reinvestire le esperienze e le competenze che hanno maturato nel corso della loro vita professionale in progetti di impresa di qualità.

Per lo strumento agevolativo si aprono infatti nuovi scenari di intervento: dalle imprese rigenerate delle iniziative di workers buyout, cioè i progetti che vedono gli ex dipendenti di un’azienda associarsi per per creare una nuova impresa a partire da quella entrata in crisi, alle imprese femminili avviate da donne che si riappropriano della dimensione lavorativa dopo averla messa da parte per esigenze familiari.

La misura copre il 100% dei costi di avvio delle nuove iniziative imprenditoriali, in parte in forma di finanziamento bancario assistito dal Fondo di garanzia per le PMI e in parte mediante un contributo a fondo perduto, salito nell’ultima versione del regime di aiuto dal 35% al 50% della spesa ammessa.

I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.

Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo.

Cosa finanzia

Sono finanziabili:

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo;
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).

Sono escluse le attività agricole e il commercio.

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro.

A supporto del fabbisogno di circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
  • fino a un massimo di 40.000 euro per le società.

Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.

Spese ammissibili

Possono essere finanziate le seguenti spese:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa.

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Come funzionano le agevolazioni

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili e sono così composte:

  • 50% di contributo a fondo perduto;
  • 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

In totale, il finanziamento erogato dalla misura può arrivare fino a 200.000 euro, nel caso di società composte da quattro soci.

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