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Stanziati con il PNRR 500 milioni per le imprese del settore turistico

Il Ministero del Turismo ha pubblicato un avviso pubblico recante le modalità applicative per l’erogazione degli incentivi a favore delle imprese del settore turistico a valere sulle risorse rinvenienti dal cosiddetto “Decreto PNRR“.

L’avviso prevede un credito d’imposta dell’80% e un contributo a fondo perduto, che può arrivare fino a un massimo di 100.000 euro, alle strutture ricettive e agli altri operatori del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale che effettuano interventi, inclusi i necessari lavori edilizi, finalizzati all’efficienza energetica, alla riqualificazione antisismica, all’eliminazione delle barriere architettoniche, alla realizzazione di piscine termali, alla digitalizzazione.

E’ possibile fruire sia di un credito d’imposta sia di un contributo a fondo perduto.

Il cumulo delle due misure è ammesso a condizione che, considerata anche la non concorrenza del bonus alla formazione del reddito e della base imponibile Irap, non venga superato l’ammontare dei costi sostenuti.

Vanno poi rispettate le condizioni e i limiti unionali sugli aiuti “de minimis”, tenendo conto anche delle deroghe concesse dalla comunicazione della Commissione europea “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”.

Entrambi gli incentivi, che non sono cumulabili con altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubblici concessi per gli stessi interventi, sono erogati fino a esaurimento delle risorse stanziate (100 milioni di euro per il 2022, 180 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 40 milioni per il 2025), con una riserva del 50% per gli investimenti di riqualificazione energetica, secondo l’ordine cronologico delle domande (l’esaurimento dei fondi sarà comunicato sul sito del ministero del Turismo).

Gli incentivi sono concessi nel limite di spesa di:

  • 100 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024;
  • 40 milioni di euro per l’anno 2025;

Il 50% dei fondi sono riservati ad interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica, mentre il 40% è dedicato ad interventi da realizzarsi nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Soggetti beneficiari

Destinatari delle misure di sostegno sono le imprese alberghiere, le strutture che svolgono attività agrituristica e quelle ricettive all’aria aperta (campeggi), nonché le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, inclusi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici, che realizzano interventi ammissibili alle agevolazioni a decorrere dalla data di entrata in vigore dello stesso DL 152/2021, cioè dal 7 novembre 2021, e fino al 31 dicembre 2024.

Spese ammissibili

Danno accesso ai benefici le spese, comprese quelle per la relativa progettazione, sostenute effettivamente (secondo le regole dettate dall’articolo 109 del Tuir) per i seguenti interventi:

  • incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • opere edilizie (manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione) funzionali alla realizzazione degli interventi indicati nei primi due punti;
  • realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per le attività termali;
  • digitalizzazione (impianti wi-fi, siti web ottimizzati per il sistema mobile, programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti, spazi e pubblicità per promuovere e commercializzare servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme specializzate, consulenza per la comunicazione e il marketing digitale, strumenti per la promozione di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità – articolo 9, comma 2, DL 83/2014).

Il credito d’imposta è utilizzabile, esclusivamente in compensazione tramite modello F24 sul sito dell’Agenzia delle Entrate, a decorrere dall’anno successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati, entro e non oltre il 31 dicembre 2025. L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo concesso dal Ministero del Turismo, pena lo scarto dell’operazione di versamento.

Il credito d’imposta è cedibile, in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari.

Il contributo a fondo perduto è erogato a mezzo bonifico bancario alle coordinate IBAN indicate al momento di presentazione della domanda. Esso viene erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda, un anticipo non superiore al 30% del CFP.

Il Contributo a fondo perdutonon può eccedere il 50% delle spese ammissibili e, comunque, il limite di 100mila euro. E’ riconosciuto per un importo massimo di 40mila euro, che può essere aumentato, anche cumulativamente:

  • fino a ulteriori 30mila euro, se l’intervento prevede spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica per almeno il 15% dell’importo totale;
  • fino a ulteriori 20mila euro, se il destinatario ha i requisiti per accedere ai benefici per l’imprenditoria femminile (articolo 53, Dlgs 198/2006) o quella giovanile (società cooperative o di persone costituite per almeno il 60% da giovani di età tra i 18 e i 35 anni, società di capitali con almeno i due terzi delle quote possedute da giovani e con organi di amministrazione costituiti per almeno i due terzi da giovani, imprese individuali gestite da giovani);
  • fino a ulteriori 10mila euro, per le imprese con sede operativa nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Il contributo a fondo perduto è erogato a mezzo bonifico bancario alle coordinate IBAN indicate al momento di presentazione della domanda. Esso viene erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda, un anticipo non superiore al 30% del CFP.

Per le spese ammissibili non coperte dagli incentivi (credito d’imposta e contributo a fondo perduto), si può accedere anche al finanziamento a tasso agevolato previsto dal decreto interministeriale 22 dicembre 2017, a condizione che almeno il 50% di tali costi riguardi interventi di riqualificazione energetica.

L’attribuzione degli incentivi avverrà secondo l’ordine cronologico delle domande, nel limite massimo di spesa pari a 500 milioni di euro. Nel caso di esaurimento delle risorse disponibili prima del raggiungimento dell’obiettivo del numero minimo di 3.500 imprese beneficiarie, gli incentivi verranno comunque concessi alle prime 3.700 imprese turistiche e l’incentivo riconoscibile verrà di conseguenza ridotto in misura proporzionale.

La domanda deve essere presentata, esclusivamente, tramite la piattaforma online del Ministero, le cui modalità di accesso saranno definite entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’Avviso; ci saranno trenta giorni di tempo per la presentazione della domanda.

Nella domanda vanno indicati:

  • gli elementi anagrafici;
  • la tipologia degli interventi previsti;
  • gli incentivi richiesti, precisando se intende richiedere il riconoscimento di entrambi oppure se si richiede solo il credito di imposta o il contributo a fondo perduto;
  • il costo complessivo degli interventi e l’ammontare totale delle spese ammissibili, nonché il dettaglio delle singole voci di spesa, nonché, con riferimento all’importo massimo complessivo del contributo a fondo perduto, l’eventuale sussistenza dei presupposti di cui all’articolo 1, comma 2, lett. a), b) e c) del D.L. n. 152/2021;
  • la data di inizio e la data di conclusione degli interventi previsti;
  • le spese per le quali intende fruire del finanziamento;
  • se intende richiedere un anticipo non superiore al 30 per cento del contributo a fondo perduto.

Inoltre i soggetti beneficiari devono essere:

  • in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva (DURC);
  • in regola con la normativa antimafia vigente (CERTIFICATO ANTIMAFIA);
  • in situazione di regolarità fiscale (DURF).

Infine, viene specificato nell’avviso che è possibile fruire del finanziamento a tasso agevolato (previsto dal decreto interministeriale del 22 dicembre 2017 recante “Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica”), a condizione che almeno il 50% di tali spese sia dedicato agli interventi di riqualificazione energetica, nel rispetto delle disponibilità a legislazione vigente e senza ulteriori oneri a carico delle finanze pubbliche.

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