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Nucera: “Colpiti dalle parole di monsignor Bertolone, lavorare per reputazione calabrese”

Sul recente richiamo del presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Vincenzo Bertolone, il presidente di Confindustria Reggio Calabria Giuseppe Nucera ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«I semi già messi a dimora» della ripresa e della rinascita troveranno il sole per germogliare. Ecco il passo della lettera di Natale dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone che subito mi ha colpito; ma rileggendo la lettera ogni frase trasuda il pensiero forte del Pastore che ama profondamente la sua terra e detta la via.

«Rialzati, Calabria: è questo il grido d’affetto che rivolgo ai calabresi», «nel segno della Natività rigettiamo un destino di catene e di indifferenza per la Calabria».

Penso che il sole, che farà germogliare i semi, è dentro i giovani, quei giovani che sono andati via.

Confindustria Reggio Calabria crede che la Calabria possa ripartire e trovare la strada dello sviluppo al proprio interno. È un percorso lungo, in salita e, come in tutte le cose difficili, la determinazione e forza di volontà dei calabresi sarà vincente.

Per cercare le forze giuste siamo andati fuori dalla Calabria nei luoghi dove i giovani calabresi si sono trasferiti, per studiare, nelle Università del Centro e del Nord, alla Sapienza di Roma e al Politecnico di Torino. Altre Università sono in agenda per il 2019. Il messaggio di Confindustria è semplice ma forte, come le parole della lettera di Natale dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro e presidente della Conferenza episcopale calabra. Abbiamo detto e diremo ai giovani calabresi, illustrando le risorse, quali sono le opportunità che lo Stato offre a chi vuole fare impresa: i vostri genitori, i vostri nonni stanno investendo enormi risorse per i vostri studi; formatevi, “rubate” il mestiere ma tornate in Calabria.

Noi siamo andati a San Luca ad aprire lo sportello “Informa Lavoro&Imprese” di Confindustria RC; abbiamo individuato 110 idee di impresa, che possono essere realizzate sfruttando le risorse del territorio. Abbiamo coinvolto il Micro Credito Italiano che aiuta finanziariamente l’idea fino a trenta mila euro e si pone come incubatore della nascente azienda. La leva della nostra rinascita è l’impresa, l’azienda che nasce nel territorio e per il territorio. A San Luca siamo già pronti a costituire la prima cooperativa di Economia Circolare: il recupero dei rifiuti e il loro riuso. Altre cooperative sono in preparazione nel settore dell’agricoltura.

Siamo andati a cercare le grandi aziende del nord, nelle sedi di Unindustria Torino, di Confindustria Bergamo e di Venezia. Abbiamo parlato della Zes (Zona Economica Speciale) di Gioia Tauro, del porto e dell’area industriale, della legge 181 per aere di crisi, dei contratti di sviluppo. Tutte misure di aiuto che sono a disposizione ma che non vengono sfruttate.

Con sommo dispiacere, sono arrivato alla convinzione che anche con il 100% di contributo a fondo perduto, gli imprenditori del nord e gli investitori esteri preferiscono altre località per investire: Slovenia, Romania, Cina, etc…

La nostra amata Calabria è vista, conosciuta e comunicata come terra di ‘ndrangheta.

Oggi, la Calabria è marginale nei traffici delle mafie. Secondo i dati della Dia, infatti, gli stupefacenti sbarcano a Genova, per non dire dei porti della Spagna, di Rotterdam. Ma nelle redazioni delle Tv e dei giornali il mostro è il porto di Gioia Tauro. Anche se le inchieste della magistratura, gli arresti, i dati della Dia evidenziano che la ‘ndrangheta si è trasferita al nord Italia ed Europa, nessuna televisione o grande giornale scrive o fa inchieste per fare emergere questa verità.

La Calabria rappresenta il male dell’Italia per la grande comunicazione. Debellare questa immagine, togliere il vestito di terra di ‘ndrangheta alla Calabria, recuperare il pensiero positivo della nazione verso il nostro Territorio è l’obiettivo che ci dobbiamo porre. Da soli non riusciamo a “riprenderci il futuro” . L’esortazione “Rialzati Calabria” del Presidente della Cec, l’arcivescovo Bertolone, colpisce e deve essere rilanciata. È una sfida alla quale ognuno di noi deve concorrere per far parlare bene della Calabria e dei calabresi, anche oltre il Pollino. Dobbiamo recuperare l’immagine positiva, noi imprenditori turistici, nel consigliare le vacanze ai clienti, definiamo il grado di affidabilità di una destinazione come “reputation”. Investire in comunicazione, ospitare opinion leaders, finanziare e stimolare films e documentari che raccontano la vera Calabria sono gli strumenti che già altre Regioni, con successo, hanno sperimentato in questi ultimi tempi: basta guardare alla vicina Puglia.

Certo sono processi lunghi ma bisogna crederci: «Chi svolge o ricopre incarichi di particolare responsabilità – chiede provocatoriamente Bertolone – saprà guardarsi dentro per trovare un supplemento di impegno che gli è richiesto per il ruolo che svolge? Nostra bella e nobile Calabria, riprendi a camminare con le tue gambe, senza indugi».

Noi imprenditori calabresi faremo la nostra parte.

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