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In vigore il fondo “salva-opere” (ma manca ancora il decreto attuativo Mit-Mef)

Con la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge sulle crisi aziendali sono entrate in vigore le modifiche al cosiddetto fondo salva opere.

Il fondo salva opere (e salva imprese) prevede una tutela economica a favore delle imprese fornitrici o subappaltatrici con crediti insoddisfatti a causa di procedure di crisi aziendali delle imprese contraenti. Il fondo dispone di 12 milioni di euro per l’anno 2019 e 33,5 milioni di euro per l’anno 2020.

La prima modifica prevede l’estensione dell’ambito soggettivo, non solo agli affidatari ma a tutti i «subfornitori, subappaltatori e subaffidatari» di imprese contraenti generali, al fine di evitare – come precisa la relazione tecnica – «che vengano esclusi dall’accesso alle risorse del Fondo soggetti come i fornitori nelle ipotesi di affidamenti da parte del contraente generale per i quali si pongono le medesime esigenze di tutela che riguardano gli altri soggetti beneficiari delle risorse». Di conseguenza, con la seconda modifica si chiarisce che la surroga del Ministero delle Infrastrutture verso il debitore si estende «a tutti i beneficiari del fondo verso l’appaltatore, il contraente generale o l’affidatario del contraente generale».

Viene inoltre previsto che eventuali contenziosi amministrativi aperti sui crediti coperti dal Fondo non impediscono l’erogazione delle risorse. In più, in caso di situazione di non regolarità contributiva e fiscale del beneficiario, il Mit provvede a erogare direttamente le somme dovute a INPS, INAIL e Cassa edile e a regolarizzare anche le eventuali cartelle esattoriali contestate al richiedente. Il beneficiario riceverà pertanto solo la somma che residua dopo la sistemazione di queste “pendenze”. Resta comunque possibile, per il beneficiario, «regolarizzare la propria posizione contributiva e previdenziale accedendo a forme di pagamento con modalità rateale» e che sarà possibile ricevere le somme del Fondo «anche ove abbia presentato istanza di regolarizzazione del DURC mediante pagamento della prima rata».

Va infine ricordato che il Fondo salva opere richiede un decreto attuativo Mit-Mef per individuare i criteri di assegnazione delle risorse. Provvedimento che ancora non si è visto.

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