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Mazzuca: un segnale di attenzione al Sud la convocazione del Consiglio Generale di Confindustria a Taranto

«La convocazione del Consiglio generale di Confindustria a Taranto è un importante segnale che viene dall’organizzazione degli imprenditori italiani verso un territorio molto distante dall’attenzione di chi governa il Paese». Lo dichiara il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca, che parteciperà giovedì 24 settembre 2015 all’importante riunione, insieme ai colleghi Aldo Ferrara di Catanzaro ed Andrea Cuzzocrea di Reggio Calabria.

«Siamo soddisfatti – continua Natale Mazzuca – che il presidente Squinzi abbia scelto di svolgere l’assise nazionale degli industriali in una città del sud per discutere del pesante e gravoso divario che c’è tra le aree del Paese e, per come egli stesso ha dichiarato, per dare una testimonianza a favore del rilancio del Sud e dell’Ilva, complesso siderurgico senza il quale l’Italia diventerebbe un Paese di seconda fascia».

Per il presidente di Unindustria Calabria «sarà l’occasione per affrontare le tematiche che ci stanno più a cuore, ricercare soluzioni condivise, rappresentare ai colleghi che conoscono poco i nostri territori il grande sforzo che molti cittadini ed imprenditori della Calabria stanno compiendo. Tutto ciò in un momento importante, quando cioè primi segnali positivi iniziano a registrarsi con maggiore frequenza anche al Sud, ma sono ancora diffusi in maniera non uniforme tra i territori e tra le imprese».

Secondo le previsioni del Centro Studi Confindustria, l’Italia dovrebbe, infatti, tornare a crescere nel 2015 (+0,8%) e in maniera più robusta (+1,4%) il prossimo anno, ma la risalita sarà più lunga e difficile soprattutto nel Mezzogiorno, dove i ritmi di crescita sono stati, negli ultimi anni, strutturalmente più bassi di quelli medi italiani. Applicando alle regioni meridionali il tasso di crescita stimato per l’intero Paese (cosa peraltro improbabile, dati i citati ritmi degli ultimi anni), il Sud è destinato a recuperare i livelli di ricchezza perduti dal 2007 (stimabili in oltre 50 miliardi di euro di Pil) non prima del 2025. Una prospettiva sfavorevole, che va contrastata secondo Confindustria proprio partendo dal dato di maggior debolezza: gli investimenti, vera chiave di ripartenza per l’economia meridionale.

«Questa inversione di tendenza – conclude Natale Mazzuca – seppur ancora timida, potrebbe ricevere una decisa spinta dall’approvazione, attesa per ottobre, da parte della Commissione Europea,del Por Calabria 2014/2010, le cui misure se prontamente messe in atto potrebbero favorire la crescita dell’economia locale».

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