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I pesi e le misure della politica e della burocrazia

Vibo Valentia, 28 maggio 2015 – In un momento difficile che purtroppo si protrae da tempo, la polemica non giova a nessuno, tuttavia senza voler alimentare ulteriori controversie, è utile specificare quanto segue.

Innanzitutto è doveroso chiarire che le imprese locali non sono impreparate, ma hanno tutte le competenze per partecipare ai bandi nel pieno rispetto delle norme vigenti, diversamente se questi sono poi poco chiari, una non corretta interpretazione può generare confusione.

Considerando infatti, il livello di incertezza interpretativa che accompagna la vicenda in questione, l’esclusione di così tanti concorrenti dalle procedure di gara, si configura come una “sanzione eccessiva”, basti pensare che la S.U.A. della Provincia di Reggio Calabria nel medesimo caso, ha preferito applicare criteri molto più flessibili per non aggravare la già critica situazione del comparto edile.

La volontà invece, degli apparati burocratici e degli amministratori locali, a voler dare una rigida interpretazione di una sentenza che comunque, lo ribadiamo, non rappresenta una norma ma semplicemente una interpretazione, è a nostro giudizio eccessivamente penalizzante, soprattutto in considerazione della situazione in cui oggi versano le imprese edili.

Il rammarico dunque non serve, poiché non crea lavoro, servirebbe invece l’applicazione di criteri interpretativi meno miopi e più aperti alla realtà sociali ed economiche del territorio, attivandosi al tempo stesso con alacrità per avviare tutti quei progetti che da tempo dovrebbero vedere la luce.

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