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Un nuovo modello di sviluppo. All’assemblea di Unindustria Calabria lo chiedono imprenditori e amministratori

“Basta con l’idea che il Mezzogiorno si possa sviluppare solo con l’assistenzialismo. Ci sono delle grandi eccellenze. In Calabria non manca nulla, cultura, storia, università. Le grandi imprese si sviluppano accanto alle grandi università. C’è tutto per far bene e noi non accetteremo che non ci sia l’idea di un piano di sviluppo Italia Sud 2032. E qui, come nel resto d’Italia c’è un grande ceto imprenditoriale. Tutti dicono quindi che il Sud è assistenzialista, anzi, che su questo punto serve ancora più spesa pubblica. Per me è un errore capitale, basta con questa narrazione”.

Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi all’assemblea di Unindustria Calabria “Destinazione Calabria” che si è svolta al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, in omaggio al cinquantesimo anniversario del ritrovamento delle bellissime statue nel mare di Riace. Dinanzi alla platea di autorità civili e militari, imprenditori e giornalisti, sono intervenuti anche i presidenti di Confindustria Reggio Calabria Domenico Vecchio e di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il giornalista Gaeta.

Continuando a parlare di Calabria e di Sud, il presidente Bonomi ha aggiunto “occorre però che si adotti una strategia di medio e lungo periodo che vada oltre questa legislatura, un piano almeno decennale per lo sviluppo del Sud, fatto di risorse per scuola, università, di affiancamento delle reti territoriali, di ricerca e innovazione. Qui c’è di tutto per far bene e tutto suggerisce l’idea di un piano di sviluppo per Italia 2032. E poi, come nel resto d’Italia c’è un grande ceto imprenditoriale, tanto che nel prossimo Cda del Cnel – ha anticipato il presidente Bonomi – indicheremo come rappresentante di Confindustria il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara”.

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, nel ringraziare il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi per la sua costante attenzione alla nostra regione, tanto da consegnargli idealmente la cittadinanza onoraria, ha sottolineato “la necessità di costruire una nuova visione della Calabria. Il Paese intero deve capire che bisogna investire nello sviluppo del Mezzogiorno come hub fondamentale per la comunità nazionale”. In riferimento ai temi discussi in assemblea, in primis quello sull’energia, il presidente Occhiuto ha riportato i dati che vedono la Calabria produrre il 42% di energia da fonti rinnovabili. “Se aggiungiamo anche l’idroelettrico e altre fonti non fossili, abbiamo una produzione di energia pulita superiore al consumo dei calabresi. La Lombardia produce il 13% di energia da fonti rinnovabili. Possiamo proporre un federalismo differenziato allora anche sull’energia. Stabiliamo che se una Regione ha investito sulle rinnovabili è giusto che i cittadini e le imprese ne abbiano vantaggio. Perché se non rendiamo conveniente questo investimento è difficile che si inducano i decisori politici a sviluppare le rinnovabili. Quindi dobbiamo creare un rapporto tra ciò che si produce in termini di rinnovabili e ciò che è beneficio per la cittadinanza”, ha sottolineato Occhiuto.

“La Calabria – ha detto il presidente regionale di Unindustria Calabria Aldo Ferrara– vuole voltare pagina attraverso un protagonismo nuovo, progettuale e di proposta. C’è bisogno del rafforzamento della base produttiva esistente attraverso nuovi investimenti che devono essere ad altra intensità di tecnologia, di alto livello conoscitivo, resilienti, indirizzati e guidati dalla digitalizzazione che le conferiscano adeguato respiro internazionale. E’ di vitale importanza una dotazione infrastrutturale all’altezza delle aspirazioni e significativamente superiore all’attuale: alta velocità, statale 106 e rigassificatore di Gioia Tauro sono opere strategiche non solo per la Calabria, ma per tutto il Paese che, senza il Mezzogiorno è come un’anatra zoppa».

Il presidente Ferrara ha parlato anche della necessità di «un’economia che in tutto il Paese sia unitaria, coesa e omogenea. Credo che la riscossa possa partire proprio da uno degli anelli deboli del Mezzogiorno, cioè la Calabria”.

Sul tema delle potenzialità della regione è intervenuto anche il presidente di Confindustria Reggio Calabria Domenico Vecchio che ha introdotto i lavori dell’assemblea. «Abbiamo una posizione geografica che consente lo sviluppo delle fonti energetiche di ogni ordine e grado. Abbiamo il vento, il mare, il sole. Abbiamo qui, nell’area metropolitana di Reggio Calabria, a Gioia Tauro, il più importante porto del Mediterraneo che miete successi. C’è anche un retroporto grandissimo, che però è una landa desolata a causa di una mancanza assoluta di visione strategica industriale del passato”. Il presidente di Confindustria Reggio Calabria si è poi soffermato sul tanto discusso rigassificatore di Gioia Tauro, “un’opera non solo utile ma necessaria, che avrebbe un’ottima ricaduta occupazionale e darebbe dignità a centinaia di lavoratori e riuscirebbe a colmare quella sempre crescente di domanda di energia, che oggi più che mai il Paese richiede e che non è in grado di soddisfare».

Presenti in sala i componenti del Consiglio Generale di Unindustria Calabria con il componente del Consiglio Generale di Confindustria Natale Mazzuca, il vicepresidente di Ance e presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante, i presidenti delle sedi territoriali, della Piccola Industria e dei Giovani Imprenditori, i direttori.

Prima dell’inizio dell’Assemblea, il presidente Bonomi ha visitato il Museo Archeologico Nazionale, mostrando interesse per i Bronzi di Riace e per gli altri due capolavori assoluti dell’arte del V secolo a.C.: si tratta dei bronzi di Porticello, due teste bronzee, ribattezzate del Filosofo e di Basilea.

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