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Dichiarazione del Presidente di Daniele Rossi su commissariamento C.C.I.A.A.

Catanzaro, 10 febbraio 2017 – La nomina del dott. Giorgio Sganga di Paola quale commissario della Camera di Commercio di Catanzaro da parte del Governatore Oliverio, senza entrare nel merito delle capacità e competenze del professionista cosentino, rappresenta l’ennesimo atto di arroganza e di disattenzione dei vertici politici della Regione verso la provincia di Catanzaro.

Trattandosi di un periodo breve e di traghettamento in attesa dell’imminente riordino, Paolo Abramo sarebbe stato, invece, il candidato ideale per la conoscenza tecnica richiesta e l’esperienza acquisita, a cui vanno aggiunte, caratteristiche unanimemente riconosciute, quali equilibrio, onestà intellettuale, rigore e senso del dovere istituzionale.

Piace evidenziare, peraltro, la contraddizione emergente dalla circostanza che, nonostante il decreto di nomina del presidente Oliverio preveda “un’indennità pari a quella prevista per il Presidente della Camera di Commercio da porre a carico dell’ente Camerale”, l’attuale legge di riordino delle Camere di Commercio e l’ultimo Decreto legislativo 219/2016 prevedano, ad oggi, che “tutti gli incarichi degli organi diversi dei collegi dei revisori sono svolti a titolo gratuito”.
Su questo versante, siamo, comunque, sicuri che il nuovo Commissario svolgerà l’incarico con spirito di servizio e rispettoso del dettato normativo.

La nostra città sta vivendo il solito penoso periodo pre-elettorale, caratterizzato da trasversalismi, egoismi e personalismi, senza tener in alcuna considerazione idee di sviluppo, programmi di crescita e visioni strategiche, il tutto ammantato da una autoreferenzialità lontana dagli effettivi bisogni e dalle quotidiane esigenze del tessuto economico-produttivo e dell’intera comunità.

Di tutta evidenza è la mancanza di senso di responsabilità della coalizione del Presidente Oliverio – coalizione di maggioranza che governa la Regione – che dovrebbe, invece, farsi carico di rappresentare azioni di stimolo, di tutela e di valorizzazione delle aspettative e delle prerogative di quella che è, ancora oggi, anche se il dubbio in tutti noi è sempre più forte, la città capoluogo di Regione.

La situazione regionale, d’altro canto, al di là degli annunci in pompa magna, è a dir poco preoccupante: bandi bloccati, programmazione ferma, progettualità mancante e gaffe istituzionali.

Da ultimo, mentre dai dati della nostra Cassa Edile registriamo, dal 2010, senza considerare l’indotto, la chiusura di 600 imprese edili (-27,34% – quasi una su tre!!!) e l’uscita dal mondo del lavoro di più di 5.000 lavoratori edili (-44,93%), rileviamo che, per problemi di ottusità ed incapacità politico-amministrativa, le risorse destinate agli interventi sul dissesto idrogeologico rischiano di perdersi, e, comunque, di essere fortemente ridimensionate, mentre quelle poche disponibili ed immediatamente spendibili, sono quasi tutte ad esclusivo appannaggio di imprese extra regione che niente lasciano sul territorio, anzi il più delle volte rischiano di determinare opere incomplete e contenziosi.

Non vi è dubbio, che questa ultima scelta sulla Camera di Commercio del Presidente Oliverio è un’occasione persa ed un mancato segnale di discontinuità rispetto alle mere enunciazioni ed agli inutili proclami di una politica scollegata dalla realtà che ormai ha fatto il suo tempo.

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