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Sottosviluppo e criminalità: facce della stessa medaglia

Vibo Valentia, 21 giugno 2017 – Le condizioni di sottosviluppo della nostra provincia rappresentano il nodo cruciale da sciogliere per avviare un’azione incisiva di contrasto alla criminalità.

Ciò che sta accadendo in queste ore è solo la conferma di quanto già successo nei mesi scorsi a tante piccole e grandi attività economiche che sono state oggetto delle attenzioni di una criminalità che, figlia della subcultura malavitosa, attecchisce e prolifera nel disagio sociale ed economico che ha toccato livelli mai raggiunti prima d’ora nel nostro contesto.

Nelle scorse settimane avevamo già evidenziato – con l’intervento del collega Gaetano Macrì di ANCE – il tema della mobilità territoriale e di un territorio in bilico tra degrado e isolamento. Questi atti sono strettamente collegati a questo vitale tema della carenza di ripresa economica del territorio.

Un coordinamento tra Enti ed Istituzioni – afferma Rocco Colacchio – si rende ormai quanto mai urgente per definire piani di investimenti e di messa in campo di ogni risorsa utile a far risollevare i redditi dei cittadini ed il lavoro delle imprese.

Il perdurare dell’asfissia economica che ha generato negli ultimi anni il fallimento e la chiusura di decine di attività economiche non può essere ancora tollerato.

Dobbiamo effettuare uno sforzo comune e sinergico per dare vita ad una nuova stagione di investimenti pubblici per ridare fiducia a quelli privati.

Dobbiamo sovvertire il clima di sfiducia e di rassegnazione che attanaglia ogni imprenditore, professionista o organizzazione sociale, e che mina la credibilità di Enti ed Istituzioni.

Siamo, probabilmente, nella fase più delicata mai vissuta da questa nostra comunità che accusa, colpo su colpo, il peso enorme della lontananza e della emarginazione dai processi di sviluppo che, seppure ancora timidamente, si sono già innescati in altri territori.

Investimenti e vitalità del territorio – prosegue Colacchio – passano attraverso un’azione politica ed amministrativa concreta ed efficace. Non si può attendere e non si possono accettare oltre, annunci e proclami non seguiti da atti concreti.

La spesa di fondi comunitari, gli investimenti, i piani di sviluppo rimangono spesso argomenti da convegnistica, enunciati e mai concretizzati che stentano a dare anche i minimi frutti.

Alla risorse generate dal turismo – settore peraltro sempre più in declino – occorre affiancare un massiccio piano strategico di riavvio della spesa in infrastrutture materiali ed immateriali, per colmare divari enormi e ridare spazio alle iniziative private, rimuovendo vincoli e pastoie che stanno ulteriormente indebolendo il tessuto economico superstite.

Se vogliamo porre un freno alla criminalità, occorre definitivamente scrollarsi da dosso apatia e indolenza per cogliere ogni possibilità, anche minima e remota, tesa a dare inizio ad una nuova fase di coesione sociale e politica capace di attuare azioni condivise di rigenerazione economica.

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