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Cantone: basta gare per opere non finanziate, bandi obbligati a rispettare i tempi di pagamento europei

Stop alle gare d’appalto bandite in assenza di finanziamento. Soprattutto no alle clausole dei bandi che subordinano il pagamento di imprese e progettisti all’ottenimento di finanziamenti (fondi europei) oppure a risorse ancora da trovare. Con un recente comunicato il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone prende una posizione netta contro la prassi, diffusa tra le stazioni appaltanti sempre più in crisi di risorse, di avviare le procedure di realizzazione di un’opera pubblica in assenza di certezza sui fondi. Una partenza con il piede sbagliato, che spesso finisce per mettere il cantiere su un binario morto.

Un’indicazione importante arriva anche sul fronte del rispetto dei tempi di pagamento. Impossibile per Cantone prevedere nei bandi termini dissimili da quelli previsti dalle «prescrizioni normative». Il riferimento esplicito, in questo caso, è alle direttive europee, che impongono alle Pa di saldare le fatture nei confronti dei privati in 30 giorni, salvo il caso di patti diversi tra le parti che comunque non possono prevedere tempi di pagamento superiori a 60 giorni.

Per aggirare le norme, ribadisce Cantone, non basta un generico richiamo alla necessità di rispettare i vincoli del patto di stabilità.

Per ogni chiarimento ed approfondimento è possibile rivolgersi agli uffici dell’Associazione Territoriale di riferimento.

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