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Eletto il Presidente Perciaccante alla presenza di Bonomi, Brancaccio, Occhiuto, Ferrara e Amarelli. All’assemblea le proposte per l’economia ed i riconoscimenti alle imprese

E’ Giovan Battista Perciaccante il neo Presidente di Confindustria Cosenza. Lo ha eletto l’Assemblea degli associati, convocata presso il Parco degli Enotri, Centro Eventi Fondazione Carical in Mendicino, per discutere del tema “Innovazione & sostenibilità. Imprese protagoniste del cambiamento”.

Succede a Fortunato Amarelli che ha guidato gli industriali cosentini dal 2019 durante quattro anni particolarmente difficili per l’economia italiana e internazionale, facendosi promotore di iniziative e proposte utili a superare le difficoltà congiunturale in uno con una visione sulle prospettive di ripartenza.

Un minuto di silenzio in onore del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha dato l’avvio alla giornata.

Ricco il programma del partecipatissimo evento che ha fatto registrare qualificate presenze. All’introduzione del Direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda hanno fatto seguito gli indirizzi di saluto del Sindaco del Comune di Cosenza Franz Caruso, del past Presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli, del Presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara e la relazione programmatica del neo presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante. Gli interventi della Presidente Ance Federica Brancaccio e del Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto hanno affrontato il tema dell’assemblea con indicazioni di medio lungo periodo circa le azioni da mettere in campo. Le conclusioni sono state tratte dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervistato dal Direttore Branda.

Alla presenza delle massime autorità civili e militari del territorio, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, culturali e della società civile, la giornata ha fatto registrare un altro momento particolarmente significativo: la consegna dei riconoscimenti alle aziende che hanno raggiunto i 25 ed i 50 anni di adesione all’Associazione: Co.Ge.Ma Costruzioni di Silvio Maletta & C, Mansueto Giuseppe e C snc per i 50 anni di adesione e Aquarius di Angelo Lo Celso & C. Sas, Barbieri geom. Andrea, Carlig Costruzioni srl, Centro Carni Sila Snc, CGC Sale Cinematografiche, Edilplus di Piermario Maletta, Fidia srl, Madeo Industrie Alimentari, Moraca Costruzioni Generali snc, Partenopea Petroli, Rai e TIM per i 25 anni.

Nel discorso ufficiale di insediamento da presidente, Giovan Battista Perciaccante ha ringraziato tutti i colleghi per la fiducia accordata e rivolto parole di ringraziamento per il presidente uscente Fortunato Amarelli “che è  riuscito a rappresentare in maniera puntuale gli interessi delle imprese e la necessità di azioni volte allo sviluppo ed alla crescita del territorio in uno dei periodi più difficili della storia economica degli ultimi decenni. Un grazie ai colleghi del Consiglio Direttivo, al direttore Rosario Branda ed alla struttura dell’Associazione, che svolgono un lavoro prezioso”.

“Innovazione e sostenibilità – ha continuato il presidente Perciaccante – sono due driver strategici di accesso al futuro, due prassi d’azione che dovranno accompagnarci per decenni se vogliamo veramente assicurare profondità temporale e fecondità alle nostre imprese e alla nostra società locale, regionale e nazionale. In uno scenario in sistematico divenire, le imprese sono costrette a muoversi con rapidità e ad innovare in maniera costante processi, prodotti e modelli organizzativi. Cambiano velocemente i corpi normativi e regolamentari; il progresso tecnologico offre nuove soluzioni a ritmi impressionanti; si affermano quotidianamente nuovi modelli organizzativi, nuove piattaforme produttive, nuove reti e catene del valore, nuovi rapporti di subfornitura. Il futuro dipende dalle scelte che sapremo fare oggi! Abbiamo davanti ai nostri occhi l’avvio travolgente di un cambiamento epocale: digitalizzazione, decarbonizzazione, smaterializzazione e intelligenza artificiale cambieranno nuovamente i paradigmi produttivi e la stessa vita quotidiana di ognuno. Per innescare un processo duraturo di sviluppo la Calabria ha bisogno di dialogo sociale, di interazione istituzionale, di un disegno e di una prospettiva condivisa. Noi imprenditori sappiamo bene che dobbiamo fare la nostra parte, che il nostro dovere è quello di provarci sempre, di affinare le capacità di visione per tentare di volgere lo sguardo oltre l’orizzonte. Abbiamo però, a tutti i livelli di governo, bisogno di maggiori sostegni e considerazione per il ruolo sociale di creatori di ricchezza e moltiplicatori di occupazione che svolgiamo nei territori”.

 “Oggi sono più emozionato del giorno della mia elezione – ha dichiarato il presidente uscente Fortunato Amarelli – perché si conclude una bellissima esperienza della mia vita, ma il impegno in Confindustria continua. Ho avuto un compito impegnativo perché sono stati anni non facili. Dapprima la pandemia, poi la crisi energetica con la conseguente impennata dell’inflazione che ha determinato l’innalzamento dei tassi di interesse, che a sua volta ha acuito i problemi di liquidità delle imprese e quindi innescato la crisi economica che stiamo vivendo. Sono sicuro che gli imprenditori sapranno con coraggio riorganizzare le proprie aziende e superare tutte le difficoltà. In questo saranno aiutati dal neo Presidente Perciaccante, la cui elezione mi rende felice perché, per il corposo curriculum professionale e per la notevole e significativa esperienza associativa, è la scelta migliore che in questo momento si potesse fare”.

“Non posso che esprimere grande soddisfazione – ha dichiarato il Presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara – per la particolare attenzione che il Presidente di Confindustria Bonomi ha riservato alla nostra regione, essendo venuto ben quattro volte negli ultimi tre anni. Nell’ultima occasione abbiamo presentato insieme “Agenda Calabria”, il piano di azioni e di interventi messo a punto per la crescita della regione. Un piano che è stato tenuto in considerazione dalla Giunta Regionale con l’emanazione, ai primi di agosto, delle Linee Guida per lo sviluppo, che riprende in buona parte le proposte contenute in Agenda Calabria, e con la successiva pubblicazione di bandi a sostegno delle imprese locali per un importo complessivo di 50 milioni di euro. Realizzeremo un roadshow per illustrare alle imprese le misure agevolative già adottate e quelle che saranno messe in campo a breve, ma continuerà a far presente ai tavoli istituzionali che non ci può essere una politica economica senza una politica del credito”.

Intervistati dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda gli ospiti regionali e nazionali. Per la presidente dei costruttori edili italiani, Federica Brancaccio, “il superbonus è stato un provvedimento straordinario in un momento emergenziale, che ha sicuramente sostenuto il Paese e lo ha tirato fuori dal rischio di recessione. Siamo consapevoli che si tratta di una misura a termine, se errori ci sono stati oggi non li possono pagare imprese e cittadini. Il problema dei crediti incagliati, quindi, va assolutamente risolto. Al Governo in occasione del prossimo Documento di economia e finanza – continua il numero uno di Ance – chiediamo di avere coraggio nel redigerlo perché necessita di una serie di manovre e misure espansive necessarie per spingere il Pil”. Mentre sulle morti sul lavoro, la Brancaccio ha dichiarato che è una tragedia di cui si deve far carico tutta la società.

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, nel formulare i migliori auguri al neo presidente, si è dichiarato soddisfatto per l’approccio orientato allo sviluppo, intelligente e solidale degli industriali calabresi ed ha informato sulle attività in itinere della regione. “Stiamo lavorando nella direzione di mitigare gli effetti della contrazione dell’offerta di credito alle imprese – ha affermato il Presidente Occhiuto – e di velocizzare le modalità di erogazione delle risorse, accogliendo le sollecitazioni provenienti dal sistema confindustriale calabrese. D’altronde, quando chiude un’azienda, si impoverisce il territorio e, di conseguenza, non si dà una prospettiva ai nostri giovani. Io osservo con molta attenzione il fenomeno della emigrazione giovanile, perché è la cartina dell’andamento economico della nostra regione. Dobbiamo cambiare la narrazione della Calabria, evidenziando soprattutto le sue opportunità. Se non attraiamo nuovi investimenti, noi condanniamo la Calabria alla marginalità. Occorrono riforme che semplifichino l’iter procedurale di implementazione di nuovi impianti produttivi e occorre tutelare i punti di forza della nostra regione, come il Porto di Gioia Tauro, le cui attività sono a rischio a causa del mancato adeguamento della infrastruttura alle direttive dell’Unione Europea in tema di sostenibilità ambientale.  Sto intervenendo con il Governo – ha continuato il presidente Occhiuto – perché possa stabilire una specialità per il porto di Gioia Tauro, ma anche per quello di Malta, che sono quelli che più patirebbero dalle nuove regole europee. Molte delle merci sarebbero orientate su porti del Nord Africa invece che a Gioia Tauro. Speriamo che il Governo nazionale riesca ad esprimere in seno alla Commissione e al Consiglio un’azione forte e incisiva in questa direzione».

Investimenti da stimolare, riforme da attuare e tasse sul lavoro da abbassare. L’intervento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha affrontato molti temi. “In questo momento il Governo non ha a disposizione risorse infinite e preparare una legge di bilancio quando ci sono ancora partite molto grosse aperte, diventa complicato. Nonostante gli interventi fatti nel 2021 sul 2022 – ha aggiunto Bonomi – il cuneo fiscale è aumentato ancora e siamo uno dei paesi europei dove è aumentato di più. Bisogna fare un taglio strutturale al cuneo, sedici miliardi, di cui due terzi concentrati a favore dei lavoratori e un terzo per le imprese. Questo significa dare agli italiani una mensilità strutturale in più per tutta la loro vita lavorativa. Dobbiamo intervenire sulle diseguaglianze del Paese. Non chiediamo sussidi ma stimoli. E di essere aiutati a investire in un momento molto complicato, dove la competitività a livello mondiale è fortissima. Desideriamo essere messi nelle condizioni di competere come gli altri, come Stati Uniti e Cina”.

Parlando di Confindustria e del sistema delle imprese, il presidente Bonomi ne rivendica la funzione sociale. “Abbiamo stupito il mondo dopo il Covid. Dopo le crisi del 2008, 2010, 2011 quando abbiamo preso le sberle – ha aggiunto Bonomi – abbiamo fatto i compiti a casa: abbiamo patrimonializzato le nostre imprese, investito in ricerca e innovazione. Siamo andati sui mercati internazionali e abbiamo differenziato. Poi abbiamo avuto la fortuna di incrociare un provvedimento di politica industriale che era l’industria 4.0 e quindi noi ci siamo fatti trovare pronti alla sfida della ripartenza. Oggi la sfida qual è? È mettere l’uomo al centro, l’industria 5.0 ed è per questo che insistiamo molto perché dobbiamo investire per agganciare le transizioni che sono ineludibili: transizione green, transizione digitale, però per farlo servono investimenti”.

L’iniziativa degli industriali cosentini è stata sostenuta l’evento Bcc Mediocrati, Intesa Sanpaolo, Fondazione Carical e le aziende Caffè Aiello e Icopres srl, Ferrocinto, Magna Graecia Vini, Spadafora 1915 e Terre di Balbia.

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