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Contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione

Il Decreto Agosto convertito con Legge n 126 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 13 ottobre 2020  prevede un contributo a fondo perduto per l’intera filiera della ristorazione, per acquisto prodotti vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche D.O.P. e I.G.P.

L’art. 58 stanzia 600 milioni di euro per l’anno 2020 per sostenere le attività di ristorazione attraverso l’istituzione di un Fondo finalizzato all’erogazione di un contributo a fondo perduto per acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari.

Per i ristoranti di tutta Italia previsto un contributo a fondo perduto per gli acquisti di materie prime 100% made in Italy che parte da 2.500 euro, mentre quelli dei centri storici di 29 città d’arte  ad alta vocazione turistica potranno optare per l’altro contributo (dal 15% al 5% in base al fatturato) che parte da un minimo di 1000 euro.

A chi spetta

Il contributo a fondo perduto spetta alle imprese con i seguenti codici ATECO:

  • 10.11-Ristorazione con somministrazione
  • 56-10-12-Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
  • 21.00-Fornitura di pasti preparati
  • 29.10-Mense
  • 29.20-Catering continuativo su base contrattuale
  • 10.00 Somministrazione di cibo

per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche D.O.P. e I.G.P.

Condizione necessaria è che le imprese abbiano avuto un calo di fatturato nei mesi da marzo a giugno 2020 rispetto allo stesso periodo 2019 inferiore almeno del 25%, il testo della norma dice: inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019. 

Non è richiesto nessun requisito per chi ha iniziato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019.

Come ottenere il contributo

I soggetti interessati presentano una istanza secondo le modalità che verranno fissate con successivo decreto.

Il contributo è erogato mediante il pagamento di un anticipo del 90% al momento dell’accettazione della domanda, a fronte della presentazione dei documenti fiscali che certificano gli acquisti effettuati, anche non quietanzati, nonché di una autocertificazione attestante la sussistenza dei requisiti definiti dal presente articolo e l’insussistenza delle condizioni.

Il saldo del contributo del 10% è corrisposto a seguito della presentazione della quietanza di pagamento, che deve essere effettuata con strumenti di pagamento tracciabili.

L’erogazione del contributo viene effettuata nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis.

Il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e Irap.

Verrà messa a disposizione degli interessati una piattaforma denominata “piattaforma della ristorazione” dove il richiedente il contributo sarà tenuto a registrarsi, ovvero a recarsi presso gli sportelli del concessionario convenzionato, inserendo o presentando la richiesta di accesso al beneficio e fornendo i dati richiesti.

Spetterà al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali anche avvalendosi dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), ad effettuare controlli e verifiche concernenti i contributi erogati.

L’indebita percezione del contributo, oltre a comportare il recupero dello stesso, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante. L’ammontare di cui al secondo comma dell’articolo 316-ter del codice penale (indebita percezione del controbuto statale) è elevato a 8.000 euro. Alla irrogazione della sanzione, provvede l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

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