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Premi all’impresa Calabra Maceri e Servizi

Il 14 ottobre 2021 segna una tappa importante per Calabra Maceri e Servizi, una data in cui arrivano a pioggia riconoscimenti di grande prestigio per l’azienda, nata poco più di 30 anni fa, con l’obiettivo di riconvertire l‘impresa di famiglia, trasformandola inizialmente in un moderno complesso industriale votato al recupero, riciclo e trattamento dei rifiuti, e successivamente in un volano per la concretizzazione di un’economia circolare necessaria al rilancio economico del territorio calabrese.

Il primo riconoscimento della giornata arriva nella suggestiva location dell’agriturismo “Bardari”, a Curinga (CZ), tra verdeggianti colline ricoperte da ulivi, e il blu cobalto della bellissima costa tirrenica, in occasione della finale regionale del premio Oscar Green 2021. Nella categoria “Fare Rete”, si colloca il Premio assegnato a Calabra Maceri per il progetto “Il Passaporto Biologico Circolare”. Un Premio particolarmente apprezzato dalla grande famiglia di Calabra Maceri, in un settore, quello agricolo, che non è il proprio ambito di appartenenza, ma al quale si sente ormai particolarmente vicina, per il lavoro svolto negli ultimi anni a sostegno di un modello di sviluppo circolare, che vede le nuove generazioni della famiglia Pellegrino coinvolte a pieno titolo, verso un modello di crescita sostenibile.

Il progetto, nasce dalla necessità di promuovere un nuovo modello di impresa e management, di formare una classe nuova di produttori e consumatori, in grado di privilegiare un sistema basato sulla rigenerazione delle risorse, e sulla produzione locale di beni e servizi, con un impatto energetico notevolmente ridotto grazie all’ottimizzazione dei trasporti.

L’idea di stabilire un ‘ciclo rigenerativo’ che non lascia scarti ma reimmette tutto in circolo, tracciando attraverso un passaporto biologico del prodotto, le sue origini e il suo percorso, con attenzione specifica ai metodi di concimazione  e di coltivazione impiegati, ha il valore aggiunto di introdurre un controllo serrato sulle pratiche agricole in essere e di stimolare l’adozione di nuovi stili di vita rispettosi dell’ambiente e, soprattutto, costituisce un’opportunità imperdibile per valorizzare e riscattare la nostra agricoltura da un’immagine troppo spesso screditata, creando un brand di qualità ed eccellenza.

L’azienda, che ha fatto dell’economia circolare la propria mission, promuovendo buone pratiche di cittadinanza e uno stretto legame tra i diversi attori della filiera, produce un ammendante compostato dalla trasformazione della frazione organica dei rifiuti, denominato “Terrasana Bio”, certificato dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e destinato all’agricoltura biologica. Un prodotto nato a seguito di un programma di ricerca e sviluppo che ha visto coinvolti il Dipartimento di Chimica dell’Università della Calabria, il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’ A.R.S.A.C. Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria.

Grazie all’innovativo processo produttivo, sviluppato in-house con l’obiettivo di produrre un ammendante compostato misto, di eccellenti qualità; alle sperimentazioni in campo con imprenditori agricoli lungimiranti che hanno mostrato particolare sensibilità al progetto; alle iniziative di promozione e sensibilizzazione; i benefici di Terrasana Bio, sono oggi apprezzati e riconosciuti dal mondo agricolo, tanto è vero che la richiesta supera di gran lungo l’offerta. Nel futuro immediato, il completamento di cinque impianti di biodigestione anaerobica e compostaggio per il trattamento della FORSU, sul territorio nazionale, per replicare il modello vincente in altre realtà simili.

Una mattinata ricca di emozioni, e di stimoli interessanti, seguita da un pomeriggio altrettanto movimentato, anche se solo virtualmente, con la partecipazione alla quinta tappa del Digital Tour “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane, dedicata a “Filiere e territorio”, che ha visto Calabra Maceri e servizi tra le 14 PMI vincenti, insieme AKU Italia (Treviso), Alas Meccanica (Bari), Antica Valserchio (Lucca), B&T Management (Ragusa), Bruno (Avellino), Enolgas Bonomi (Brescia), Eurofork (Torino), Hinowa (Verona), OMA (Perugia), Osai Automation System (Torino),  Palazzani Industrie (Brescia), Sifar Placcati (Perugia) e Unifarco (Belluno).

Calabra Maceri e Servizi, azienda leader nel settore della gestione integrata dei rifiuti e della progettazione e gestione di impianti di biodigestione anaerobica in Italia, è un modello di efficienza imprenditoriale, determinante per lo sviluppo economico sostenibile del territorio, che si è affermato grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo dei fratelli Pellegrino, per i quali l’economia circolare non è solo una teoria di un sistema economico, ma la mission aziendale, da sempre volta a soddisfare un modello di sviluppo sostenibile per la stessa società e per il territorio.

Il premio viene assegnato all’Amministratore Unico, Attilio Pellegrino, che ha presentato l’azienda in collegamento streaming con la sede di Milano di Intesa Sanpaolo, sottolineando che un’azienda che vive di Economia Circolare, “nei fatti e non nelle parole”, non può che dare il giusto valore al mercato locale, per la crescita e lo sviluppo del territorio, valorizzando le migliori risorse e le più valide professionalità disponibili in zona.

Il premio di Intesa Sanpaolo “Imprese Vincenti 2021”, viene assegnato  per la performance dell’azienda, che “durante la pandemia ha continuato a valorizzare il made in Italy, sia all’interno delle proprie filiere di riferimento, sia fuori dai confini nazionali, concentrandosi nello svolgere la propria attività in maniera sostenibile sul piano economico-sociale e ambientale”. Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha detto delle imprese premiate: “Imprese che sanno quanto sia vitale il rapporto con i propri fornitori e che in virtù di una relazione di filiera hanno saputo adattare produzioni, reagire e resistere insieme ad altre aziende, generando direttamente o indirettamente un impatto positivo per il territorio. A queste imprese, vincenti innanzitutto perché generano sviluppo per se stesse e per il contesto socio-economico, Intesa Sanpaolo ha da tempo dedicato Programma Sviluppo Filiere, riconoscendo nelle filiere una risorsa distintiva tutta italiana che dà valore alla relazione tra imprese e fa tesoro del patrimonio di competenze di un territorio. Con l’emergenza Covid-19 abbiamo potenziato il Programma destinando 10 miliardi di euro alle PMI di filiera, ma oggi è essenziale mettere a terra le risorse del PNRR, perché sono le imprese che fanno sistema la vera leva per la piena attuazione degli obiettivi prefissati”.

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