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Sbloccati 195 milioni di euro per la prevenzione del rischio sismico negli edifici

E’ stata sbloccata la quinta annualità (2014) del Fondo statale per la prevenzione del rischio sismico.

Lo stanziamento, pari a 195,6 milioni di euro, verrà speso secondo la disciplina contenuta in una recente ‘Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Quattro sono le tipologie di azioni ammesse a godere dei contributi:

1) Indagini di microzonazione sismica;

2) Interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile e degli edifici e delle opere che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un collasso, di proprietà pubblica;

3) Interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati;

4) Interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio sismico.

Agli interventi strutturali di cui alle lettere b) e c), definiti agli articoli da 8 a 13 dell’Ordinanza, è destinata la gran parte delle risorse stanziate: il totale disponibile per le due tipologie ammonta a 170 milioni di euro sui 195,6 disponibili.

I contributi sono assegnati alle Regioni, che li gestiscono programmando gli studi di microzonazione sismica, selezionando gli interventi sugli edifici di proprietà pubblica e stilando la graduatoria di ammissione ai finanziamenti per gli interventi sugli edifici privati.

Le risorse saranno distribuite tra le Regioni in proporzione al rischio sismico, sulla base dell’indice medio di rischio sismico.

I contributi sono destinati ad edifici o opere situati in Comuni nei quali l’accelerazione massima al suolo “ag” è maggiore o uguale a 0,125g (rientrano diversi comuni in Calabria).

Agli interventi su edifici privati, di cui alla tipologia c), ogni Regione garantisce tra il 20% e il 40% del finanziamento ad essa assegnato. Non possono essere finanziati edifici o opere, di proprietà sia pubblica che privata, che siano oggetto di interventi strutturali già eseguiti, o in corso alla data del 4 novembre 2015, o che già usufruiscano di contributi pubblici per le stesse finalità. Ulteriore requisito per l’assegnazione dei contributi agli edifici privati è la destinazione a residenza stabile e continuativa di nuclei familiari e/o all’esercizio continuativo di arte o professione o attività produttiva di almeno due terzi dei millesimi di proprietà delle unità immobiliari.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare gli uffici dell’Associazione Territoriale di riferimento.

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