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Controlli: orientamento della Cassazione sugli accertamenti doppi di Agenzia delle Entrate e INPS

Nelle ultime settimane il tema degli accertamenti doppi da parte di Agenzia delle Entrate e INPS è tornato alla ribalta a causa di quanto accaduto ad un contribuente che, per contestare un avviso di addebito da parte dell’INPS in riferimento ad un accertamento dell’Agenzia delle Entrate, di due anni precedente, sugli stessi contributi, ha dovuto presentare (dopo il ricorso tributario) un secondo ricorso al Tribunale (nei termini previsti) nonostante diverse sentenze affermano che l’INPS dovrebbe astenersi dal notificare avvisi di addebito in attesa delle pronunce dei giudici tributari.

A tal riguardo, si ricorda che l’orientamento giuridico è già da tempo delineato in seguito ad alcune sentenze.

Infatti per alcuni Tribunali l’impugnazione in sede giudiziaria costituisce impedimento legale all’iscrizione a ruolo del credito contributivo scaturente dall’accertamento tributario ritualmente impugnato dinanzi la competente autorità, con la conseguenza che l’iscrizione stessa, essendo comunque eseguita, va considerata illegittima ed annullata.

Sulla stessa linea la Corte di Cassazione che in una sentenza ha statuito che l’Istituto Previdenziale deve attendere l’esito del contenzioso tributario, prima di procedere alla riscossione dei crediti previdenziali.

La problematica esiste e per ogni specifica valutazione operativa di esigenze in essere è possibile rivolgersi agli uffici della sede Territoriale di riferimento.

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