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Arriva la «raccomandazione» Anac contro gli atti di gara illegittimi: multe fino a 25mila euro per chi non si adegua

Pronto il regolamento che disciplina uno dei poteri più “delicati” della nuova Autorità: la «raccomandazione vincolante».

In ballo c’è la possibilità per l’Anac di intervenire in tempo (quasi) reale sulla gestione delle gare da parte delle stazioni appaltanti, intimando ai funzionari di correggere in corsa gli atti o le procedure giudicate illegittime. Sotto la minaccia di sanzioni pesantissime per chi non si adegua alla “raccomandazione”: la forchetta prevista dalle norme oscilla tra 250 e 25mila euro, a carico dei dirigenti pubblici.

La «raccomandazione vincolante» scatterà soltanto a fronte del rischio di gravi violazioni delle norme. Mentre la procedura che potrà portare all’adozione del provvedimento dovrà garantire sempre il contraddittorio con stazioni appaltanti e dirigenti pubblici coinvolti dal procedimento.

Il regolamento stabilisce, innanzitutto, che la vigilanza sulla legittimità degli atti di gara prenderà il via sulla base dell’attività ispettiva svolta dall’Anac, ma anche sulla base di specifiche segnalazioni inviate agli uffici di Via Minghetti a Roma, oltre che nei casi in cui le Pa verranno colte in fallo sull’applicazione dei protocolli di «vigilanza collaborativa» o rifiuteranno di adeguarsi a un parere di «precontenzioso vincolante», rilasciato in base alle regole del nuovo codice.

Precise anche le direttive sulle segnalazioni: dovranno essere presentate seguendo il modello allegato al regolamento (preferibilmente tramite posta elettronica certificata) e dovranno essere firmate. Quelle anonime saranno scartate.

L’attivazione del potere di raccomandazione è limitata alle violazioni più gravi. Tra queste: l’affidamento di contratti senza bando, laddove le norme prescrivono di dare pubblicità all’appalto; la firma del contratto senza attendere i canonici 35 giorni dall’aggiudicazione; la mancata esclusione di concorrenti privi dei requisiti morali per contrattare con la Pa; il frazionamento artificioso dell’appalto con l’obiettivo di ridurre l’importo al di sotto delle soglie che impongono la gara; l’avvio di appalti di partenariato senza trasferimento di rischi operativi sui privati; l’abuso di ricorso alle deroghe previste in caso di urgenza o dalle norme di protezione civile.

Fuori dai casi più gravi l’Anac potrà adottare un atto di raccomandazione non vincolante, dunque privo di sanzioni. Quanto ai tempi, il procedimento dovrà partire entro 60 giorni dalla segnalazione e nessun “fascicolo” potrà essere aperto dopo l’inizio dell’esecuzione del contratto. Nel corso del procedimento sono previste audizioni e deposito di memorie, oltre che la possibilità di ispezioni.

Gli enti destinatari di una raccomandazione vincolante avranno 15 giorni per comunicare all’Anac le loro intenzioni. Per chi non si adegua scatteranno le multe. Ma sono previsti anche i casi di segnalazione in positivo delle Pa che hanno messo in pratica «buone pratiche amministrative»: una sorta di “bollino blu” rilasciato dall’Authority.

Le nuove regole entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta e si applicheranno anche alle segnalazioni già ricevute dall’Autorità, ma ancora non trattate.

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