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Confindustria, MEDEF, BDI: l’Europa sia unita e lavori a soluzioni condivise

Introdurre nuovi strumenti finanziari comuni per anticipare le crisi future, istituire misure a breve termine e a basso costo per contenere i prezzi di gas ed elettricità per le imprese, ridurre la dipendenza dell’Europa dall’import di “materie prime critiche” ed evitarne carenze di approvvigionamento, avviare una tregua normativa per rilanciare la competitività dell’Europa e disegnare una politica fiscale che dia impulso agli investimenti pubblici. Queste sono le direttrici principali su cui si articola la Dichiarazione congiunta siglata da Confindustria, Medef e Bdi, in occasione del quarto Business Forum Trilaterale dei giorni scorsi.

Le Confindustrie di Italia, Francia e Germania, principali paesi manifatturieri d’Europa, riunite oggi e domani a Roma, invitano i relativi governi e tutte le istituzioni competenti a livello europeo, a porre la massima attenzione alle criticità che sta affrontando l’industria europea, soprattutto quella di piccola e media dimensione. Le previsioni per il 2023 indicano crescita bassa o negativa e l’elevato tasso di inflazione fa sentire i suoi effetti. Per questo occorre agire con grande senso di responsabilità, in modo graduale e proporzionato, evitando approcci ideologici che rischiano di minare la competitività di intere filiere industriali.

La transizione verde è un processo ineludibile a cui l’industria partecipa attivamente ma occorre procedere nei tempi e nei modi corretti o si corre il rischio di perdere capacità produttiva. Gli obiettivi già concordati non possono essere costantemente modificati, come sta accadendo con la revisione della direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

Anticipare le crisi future deve essere uno degli assi portanti dell’azione europea. Per questo, è fondamentale introdurre strumenti di finanziamento dedicati esclusivamente ad affrontare eventuali nuove emergenze.

L’Unione Europea deve adottare soluzioni immediate e condivise per contenere l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, assicurando al contempo che le politiche europee sul clima non pregiudichino il tessuto produttivo e l’occupazione.

Inoltre, è determinante ridurre la nostra dipendenza dall’importazione di materie prime. Per questo, auspichiamo che la prossima proposta dell’Ue relativa alle “materie prime critiche” sia basata su un’analisi approfondita dei fabbisogni presenti e futuri di tali materie e del loro impatto sul settore industriale, al fine di evitare eventuali carenze e minimizzare gli effetti negativi dovuti ai loro costi crescenti.

Infine, sosteniamo una riforma della governance economica europea che incoraggi gli investimenti pubblici.

Vogliamo un’Europa unita e solidale, capace di lavorare a soluzioni condivise nell’interesse di tutti i suoi Stati membri.

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